La traduzione di un articolo dall'inglese sui difficili rapporti di vicinato a causa di un albero

Ecco la traduzione dall’inglese di un articolo del Telegraph che parla di come un enorme albero cresciuto all’interno di un giardino stia creando difficili rapporti di vicinato nella regione del Devon.

Residents complain of ‘Berlin Wall’ neighbour’s 35ft cypress trees

.
When David Alvand was forced to rip down a 12ft high barrier dubbed ‘The Berlin Wall’ from around his garden, neighbours prayed he did not have a plan B up his sleeve.

But now they have found their homes overshadowed by a line of 35ft cypress trees.

Neighbours of Mr Alvand say the 16 trees, planted almost 20 years ago, are now so tall that they tower above their properties and block out the sunlight.

The group of residents in Plymouth, Devon, has complained to the council to try to force Mr Alvand to chop down the trees.

It follows a 12-year legal battle to make Mr Alvand remove a huge concrete wall he had erected without planning permission around his semi-detached home.

.
At the time, his next door neighbour Roger Coath, 49, said he faced “Stalag-like conditions”, complaining: “It’s so bad, it’s worse than the Berlin Wall.”

But Mr Alvand, who faced the possibility of jail over that dispute, is allegedly refusing to prune the greenery surrounding his three-bedroom house. He dismissed the latest complaint as part of a “personal vendetta” pursued by his neighbours.

He said yesterday: “I have been chased for two decades over the state of my gardens. I feel victimised. The neighbours are complaining because they have a vendetta against me.

“I am a law-abiding citizen and I have suffered for 20 years being chased over my wall and trees. It’s my land.”

.
The wall case cost the local council more than £20,000, and was on the brink of being taken to the European Court of Human Rights when it was finally resolved.

.
This time neighbours have joined forces to register a formal complaint under the Anti-Social Behaviour Act.
.

One resident, who asked not to be named, said: “That wall took years to sort out. It’s been a nightmare. Now the trees are an eyesore – they block out sunlight and make the street look bad.”

Another neighbour said: “I think the trees are monstrous. They have gone higher than the roof of our houses now. They look horrendous.”

Mr Coath, 49, added: “I don’t mind the trees themselves but he could at least cut them down to a level below the top windows.”

The wall case went through three appeals, a government inspector, a public meeting, two High Court sessions, magistrates court and the Court of Appeal in London.

Mr Alvand was eventually found guilty of breaking planning laws at Plymouth Crown Court in 2004 and ordered to pay a £700 fine and £2,500 costs.

.
.
When he still refused to remove the wall, the council was granted the right to go to court to ask for him to be jailed and to carry out the work itself and send him the bill.

.
.
But before the court appearance he agreed to take down the breeze block and corrugated iron wall to the agreed height of 6ft.

He had claimed the wall was a greenhouse, which under planning laws do not require council permission.

I residenti si lamentano per gli alberi di cipresso del vicino ‘Muro di Berlino’ alti più di 11 metri

Quando David Alvand è stato costretto ad abbattere una barriera alta 4 metri chiamata ‘Il muro di Berlino’ dal suo giardino, i vicini hanno pregato che non avesse un asso nella manica.

Ma ora si ritrovano le loro case all’ombra di una fila di alberi di cipresso alti oltre 11 metri.

I vicini del signor Alvand dicono che i 16 alberi, piantati oltre 20 anni fa, sono adesso così alti che torreggiano sulle loro proprietà e bloccano la luce del sole.

Il gruppo di residenti a Plymouth, nel Devon, si è lamentato presso il consiglio locale per fare in modo che il signor Alvand abbatta gli alberi.

Ciò viene a seguito di una battaglia legale di 12 anni per fare rimuovere al signor Alvand un enorme muro di cemento che aveva eretto senza autorizzazioni attorno alla sua casa affiancata.

All’epoca, il suo vicino di casa Roger Coath, 49 ani, ha detto di avere affrontato condizioni da “campo di concentramento”, lamentandosi che “è peggio del muro di Berlino”.

Ma il signor Alvand, che all’epoca aveva anche rischiato la galera, a quanto si dice sta rifiutandosi di potare gli alberi attorno alla sua casa di tre camere. Ha scartato l’ultima lamentela come una “vendetta personale” da parte dei suoi vicini.

Ieri ha detto: “Sono stato perseguitato per oltre 20 anni riguardo alla situazione del mio giardino. Mi sento una vittima. I vicini si lamentano perchè vogliono vendicarsi con me.

“Io sono un cittadino rispettoso della legge ed ho sofferto 20 anni di persecuzioni per il mio muro e per gli alberi. La terra è mia.

“Il caso del muro è costato al consiglio locale più di 20.000 sterline, ed è stato risolto quando ormai era sulla soglia di essere portato di fronte alla Corte Europea per i Diritti Umani.

Questa volta i vicini si sono uniti per fare denuncia formale di comportamento anti sociale.

Un vicino, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha detto: “Ci sono voluti anni per risolvere il discorso del muro. E stato un incubo. Adesso gli alberi sono un pugno in un occhio – bloccano la luce del sole e danno una pessima impressioni della strada.

Un’altro vicino ha detto “Penso che gli alberi siano mostruosi. Sono più lati dei tetti delle nostre case ora. Sono orribili”

Il signor Coath, 49 anni, ha aggiunto “Non ho problemi con gli alberi, ma almeno potrebbe tagliarli ad una altezza inferiore alle finestre dell’ultimo piano”

Il caso del muro passò attraverso tre gradi di giudizio, una ispezione governativa, un incontro pubblico, due sessioni dell’Alta Corte, la corte dei Magistrati e la corte d’Appello di Londra.

Il signor Alvand alla fine è stato condannato dalla Corte della Corona di Plymouth nel 2004 per avere infranto le leggi sul piano edilizio, e gli è stato ordinato di pagare 700 sterline di multa e 2500 di costi.

Quando si è rifiutato di rimuovere il muro, allora al consiglio è stata data autorizzazione di andare dal giudice per richiedere il suo arresto e di procedere con i lavori di demolizione, inviandogli le spese da pagare.

Ma prima di apparire in corte egli ha accettato di abbassare il muro di metallo all’altezza di 2 metri.

Egli aveva dichiarato che il muro era una serra, che per le leggi edilizie non necessitano di alcun permesso per essere costruite.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *